È un periodo
che mi manchi da morire. Non so dirti il perché, visto che non ti vedo da
talmente tanto tempo da non essere nemmeno più sicura che abiti ancora a Lecco.
Non so perché continuo a pensarti dopo tutto questo tempo, nonostante tutte le
nuove persone che ho conosciuto e tutti i cambiamenti che ho fatto. Non so
perché continuo a cercarti così insistentemente senza un motivo logico. Forse
perché tutte le lucciole tornano alla loro siepe nei giorni freddi, ed io mi
sento così sola da avere il gelo nelle ossa e non ho bisogno di nient’altro se
non delle tue braccia calde che mi fanno da riparo.
Inizio
a pensare che passerò la vita innamorata di te e non permetterò mai a nessun
altro di prendere il tuo posto. Ho paura di averti dato così tanto da non avere
più niente da offrire agli altri, come se a furia di non ricevere mai nulla
indietro io mi sia svuotata. Forse dovrei smettere di ascoltare solo la musica
che ti piaceva nel disperato tentativo di capire cosa pensi, cosa provi, e
dovrei iniziare a seguire ciò che mi fa sentire bene. Ma ormai è così tanto
tempo che ti custodisco dentro al mio piccolo cuore di ghiaccio che credo non
ci sia differenza tra cosa piace a te e cosa a me. È come se la mia mente fosse
solo un’estensione della tua, senza la quale io nemmeno esisterei. Come se
fossi aggrappata al tuo treno, che viaggia sempre veloce e senza destinazione,
non avendo nessun potere su di esso, e se decidessi di fermarti, io mi fermerei
con te.
È che
ogni tanto vorrei solo avere tue notizie, dopo tutto questo tempo, sapere se
stai bene o se sei nella merda fino al collo, come tuo solito. Sapere se ci
sono momenti in cui ti senti perso anche tu e le paranoie ti divorano l’anima,
e magari un po’ ti sei pentito di essertene andato; o se invece ora tutto va
per il meglio e non hai più bisogno delle persone che avevi prima. Pensa, ci
tengo così tanto che spero profondamente nella seconda opzione, perché tutto
ciò che voglio è vederti felice, non importa se questo significa non essere
nella tua vita.
Però
vorrei dirti un sacco di cose. Vorrei raccontarti cosa mi è successo in questi
due anni di silenzio tra noi, farti mille domande e poi ascoltare le risposte
per ore. Vorrei spiegarti come mi sono sentita sola a volte, quando uscivo da
scuola e tu non eri più al cancello ad aspettarmi per rubarmi una Camel: Dio,
non ti immagini nemmeno per quanto tempo ne ho tenute due in mano, con l’amara
illusione che tu potessi apparire da un momento all’altro e volerne una. Quando
le giornate andavano tutte storte e avevo bisogno di un tuo mezzo occhiolino o
di uno dei tuoi soprannomi improbabili per sentirmi meglio. Quando la mattina
non volevo più alzarmi dal letto, perché senza te a scuola non avevo più un
motivo per farlo, e ormai la voglia di fare qualsiasi cosa se ne era andata.
Siamo
così stupidi a volte: perché litigare e farsi del male quando ci si ama? Perché
smettere di parlarsi solo per dei capricci, per pigrizia? Perché sprechiamo
così tanto tempo a soffrire per una passata manciata di secondi di felicità?
Penso che sia assurdo che tu non ne abbia più voluto sapere di me per dei
malintesi del cazzo che non mi hai mai fatto nemmeno spiegare. Per dei
pettegolezzi che non erano veri, per delle cose che non ho mai fatto e mai
detto, per delle mancanze di rispetto che non ho avuto. Fondamentalmente, dopo
più di due anni, io non so ancora il vero motivo per cui ce l’hai a morte con
me. Non so nemmeno perché non ci parliamo più. Non so neanche se esiste, un
motivo.
Ma ti
rendi conto che inizio a far fatica a ricordare il tuo viso? Ti sembra giusto?
Non lo vedo da così tanto tempo che il ricordo sta svanendo poco a poco. È
assurdo dimenticarsi il volto della persona che si ama, è una tortura che
corrode il cuore piano piano. È come dimenticare se stessi.
I
grandi occhioni tondi che mi hanno incantato la prima volta che ci siamo visti
si stanno annebbiando sempre di più nella mia memoria, e quasi fatico a
ricordare di che tipo di castano siano fatti. Non sono neanche più sicura di
quanto fossero morbidi i tuoi ricci, talmente i ricordi si stanno confondendo,
o quanto fosse pura e spontanea la tua risata, quando nasceva per una mia
battuta. Quanto eri bello quando sorridevi per me?
Mi hai
fatto soffrire così tanto in questi anni, trasformandomi in un uragano sempre
pronto a distruggere chiunque si avvicinasse. Sono sempre stata così
concentrata su di te da trascurare il resto, e spesso me ne sono pentita,
perché ho perso amici che per me hanno sacrificato tanto, e mi volevano bene.
Ma io non ho mai sopportato chi cercava di allontanarmi dal tuo ricordo, e così
mi sono chiusa in me stessa e nella mia malinconia di ciò che è stato.
Non so
nemmeno più come fa a mancarmi, una persona che ormai non conosco più. Che
ormai non è più parte della mia vita. Che se ne è andata e non si è mai voltata
indietro, nemmeno una volta. Perché P., sei stato così stronzo che non ci hai
mai ripensato, non hai tentennato nemmeno un secondo quando hai dovuto prendere
le tue decisioni. Possibile che non valevo nemmeno un dubbio?
Eppure
giuro che nonostante tutto, potessi tornare indietro, in quel McDonalds ci
tornerei altre infinite volte. Non importa le conseguenze che hai portato, il
dolore immenso che ho provato e le innumerevoli lacrime che ho versato. Rifarei
tutto quanto. Ogni singola piccola cosa. Rivivrei tutto. Nessuno è mai stato
come te. Non ho mai guardato nessun altro, nel modo in cui guardavo te. Nessuno
riesce a farmi svegliare mezz’ora prima la mattina, nonostante tutti sappiano
quanto io sia poco mattiniera, col sorriso stampato il faccia e piena di
energia, solo all’idea di vederti: più di un’ora ogni giorno a prepararmi,
truccandomi meglio che potevo e facendomi i boccoli, perché volevo sempre
essere perfetta per te. Nessuno mi fa trovare la voglia di stare in giro per
pomeriggi interi, anche in pieno inverno, solo per riuscire a trascorrere
qualche minuto in più insieme. Però per te lo facevo, perché mi piaceva
aspettare fuori da scuola che finissi le ripetizioni o le partite di calcio, mi
faceva stare bene. Ero felice di fare qualsiasi sacrificio ti riguardasse
perché non mi pesava, come se la tua magia facesse diventare piacevole
qualsiasi scocciatura. Solo tu ne eri capace.
Nessuno
mi ha mai toccato così tanto il cuore da continuare a scrivere su di lui,
pagine su pagine, messaggi su messaggi, libri su libri. Nessuno mi ha mai
colpito così tanto da impazzire totalmente, violando ogni regola o abitudine
solo per lui. Nessuno è mai riuscito a farmi sentire viva, ma viva per davvero,
nonostante i momenti difficili. Nessuno è come te.
Ti amo
dal 22 agosto 2016 e non ne ho mai dubitato nemmeno per un giorno, nonostante
tutti i problemi, tutti i pianti isterici e le litigate finite col mettersi le
mani addosso nel mezzo delle discoteche. Anche con le incazzature degli ultimi
mesi, con quel paio di cattiverie che mi porto ancora dietro, che hanno creato
delle crepe irreparabili tra di noi. Neanche se S. ha incasinato tutto quanto,
perché so che ho sbagliato e quel bacio ha mandato tutto a puttane e credo che
non me lo perdoneró mai. Neppure con quella telefonata in piena notte di un
paio di estati fa, in cui ho urlato le peggiori parole, ferendoti senza nemmeno
accorgermene. Nonostante senza di te io mi senta sempre così sola, e tutti gli
altri non mi sembrino abbastanza, imprigionandomi in queste catene che non mi
permettono di muovermi.
Eppure
è come se non mi importasse. Non mi è mai lontanamente passato per la mente che
tu potessi non essere il grande amore della mia vita: sono passati tre anni e
mezzo e non ho cambiato idea. Non ho mai avuto dubbi nonostante tu mi abbia
abbandonata in sto posto di merda senza mai provare a risolvere, comportandoti
da stronzo.
Ma cosa
devo fare più di così? Quante lettere a vuoto dovrò ancora scrivere? Quante
volte dovrò urlare il tuo nome nella speranza di ritrovarti? Quanti momenti di
ansia dovrò ancora superare prima di poter riavere uno dei tuoi abbracci?
Quanto tempo passerà prima che potremo guardarci negli occhi di nuovo? Quanto
aspetterò prima di tornare a sentirmi felice come lo ero con te?
Con
tutto l’amore che una ragazza con il cuore spezzato può offrirti, nonostante il
tuo perenne odio nei miei confronti.
Io sono
ancora qui, pronta ad offrirti tutte le Camel alla menta che vuoi,
Chiara