così
stanchi
di andare
sempre nella stessa direzione
e quando
uno era storto
lo
diventava pure l’altro.
Eravamo
linee parallele
e ci
guardavamo sempre
per ore e
ore
senza
sfiorarci mai.
Eravamo
come linee parallele
e
camminavamo sulla stessa strada
fianco a
fianco
come gli
innamorati solitari.
Eravamo
linee parallele
e se un
coltello
trafiggeva
il petto di uno,
prima o poi
colpiva
anche il cuore dell’altro.
Eravamo
come linee parallele
identiche
tra loro,
sempre così
vicine
senza
potersi incontrare mai.
(Poi un
giorno
siamo stati
rette perpendicolari
e ci siamo
toccati
in un solo
punto
così
intensamente
da formare
l’infinito.
E poi
subito dopo
ci siamo
separati,
con la
certezza
di non
poterci accarezzare
mai più).
Bella la metafora delle linee parallele, l'epilogo è un po' triste ma ci sta.
RispondiElimina:)
Grazie mille, beh l'epilogo è triste perché la storia è finita male ahahah. Grazie mille per essere passato a leggere il blog, a presto!
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